Durante
la settimana santa, e precisamente dal mercoledi al venerdi santo,
a S. Fratello, nelle Nebrodi messinesi, si ha un altro esempio
di questa particolare unione tra sacro e profano. Qui si ha anche
l'unione del dolore per la perdita del Cristo e della fastosità
tipica del carnevale.
Una miriade di contadini e pastori si travestono da "giudei"
con dei particolari costumi costituiti da giubbe rosse e gialle
impreziosite con motivi floreali e ricami e da un cappuccio rosso
che ricopre la testa. Tali costumi ricordano in parte quelli dei
soldati romani che flagellarono Gesù e sono di propietà
delle famiglie del posto e sono tramandate da padre in figlio.
Tali
"giudei" ripercorrono le vie della città con squilli
di trombe, catene minacciose e campanacci in modo allegro con il
chiaro intento di distogliere l'attenzione popolare dal dolore per
la morte di Gesù Cristo.
Il contrasto ha il suo punto cruciale il venerdì santo, quando
il corteo che segue il Crocifisso è disturbato ed interrotto
nel suo cammino dall'arrivo festoso dei giudei.
In passato la festa era più irriverente e pericolosa, tanto
da proibire la vendita di alcolici.
LE
FOTO DELLE FESTE DI SAN FRATELLO
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